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giovedì 5 febbraio 2015

Autobiografia di uno Yogi

IN UNA LUCE ACCECANTE
La teoria della relatività di Eisntein ha ridotto l’universo a sola energia, ovvero alla luce. La materia è semplicemente “energia concentrata” e la solidità delle cose è, in un certo senso, illusoria.
Ma cosa ha a che fare tutto questo con i “poteri miracolosi” degli yogi e dei saggi?
Yogananda spiega che  essi sono in grado di mettersi in uno stato in cui cessano di identificarsi con il proprio corpo o con la materia in generale. A partire dalla loro consapevolezza  che il mondo materiale è essenzialmente maya , illusione, possono letteralmente trasformare la propria struttura molecolare da materia a energia e luce, cosa che consente loro di essere , per esempio, in due luoghi allo stesso tempo. Uno yogi  diventa così “una cosa sola con l’universo” e di conseguenza può materializzare e smaterializzare oggetti senza sottostare al principio di gravità. La capacità di uno yogi di “diventare luce”cioè di concentrare l’energia della luce  è la ragione per la quale le apparizioni divine di ogni religione sono spesso descritte in “una luce accecante”.
I maestri spirituali vedono l’universo come lo vide “dio” quando lo creò: come una massa indifferenziata di luce. Diventando una sola cosa con quella luce, tanto i saggi indù quanto i santi cristiani sono liberi, allo stesso modo, dai limiti della materia, consentendo così il verificarsi dei miracoli.
Da “autobiografia di uno Yogi” di Paramahansa  Yogananda   – 1946

Scegliendo questo libro si pensa  di leggere una piacevole storia di vita di un saggio orientale, ciò che invece si ottiene è una introduzione ad alcuni dei misteri dell’universo.
All’inizio del libro si trova la citazione biblica “se non vedete segni e prodigi, voi non credete” Yogananda la inserì perché sapeva che le persone sono cosi legate  alle proprie abitudini che a volte solo i miracoli possono scuoterle abbastanza da spingerle a interrogarsi su questioni divine.

Tuttavia, il messaggio più ampio è che l’autorealizzazione attraverso il controllo logico della mente e del corpo è una scienza che chiunque può apprendere.

E' possibile leggere tutto il libro senza credere a nulla di ciò che c'è scritto ma vedete se il vostro scetticismo riesce a resistere anche all'ultima pagina, dove sono contenuti i grani di una lettera scritta dall'obitorio di Forest Lawn a Los Angeles, dove il corpo di Yogananda venne posto dopo la sua morte nel 1952. A differenza di qualsiasi altro cadavere in cui si fosse imbattuto il direttore, quello di Yogananda non mostrava  alcun segno di decomposizione neanche tre settimane dopo che vi era giunto.
Anche le circostanze della sua morte furono straordinarie, ma per conoscerle assieme ad altre mille dettagli dovrete leggere il libro 

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