Aldous
Huxley (1894-1963)
Un
istinto primordiale comune a tutti gli esseri viventi è la sopravvivenza.
Normalmente
il nostro cervello funziona con un “MECCANISMO SELETTIVO” filtra le informazioni e privilegia quelle rilevanti per la “ NOSTRA SOPRAVVIVENZA“.
Come conseguenza si ha che il nostro stato mentale è sempre attento a
calcolare velocemente le relazioni tra le cose, misurando,
analizzando e valutando tutto in modo
inconscio.
Huxley, cerca di comprendere quanto questo ci possa RENDERE LIBERI o ci possa IMPRIGIONARE, ma il nostro modo di
vedere è influenzato da coloro che hanno la capacità di imporre agli altri la
propria visione del mondo e questo porta ad una “ PERCEZIONE UNIFORME DEL MONDO “.
Uno dei
percorsi seguiti da Huxley per aggirare le catene della “ CONFORMITA' PERCETTIVA” è stato lo studio degli "stati
mentali" di mistici o religiosi che con le loro esperienze di “stati elevati
della coscienza” hanno portato la coscienza umana ad un altro e più alto
livello.
Il libro si apre con la frase di William Blake
“ se le
porte della percezione venissero pulite
e purificate tutto apparirebbe
all’uomo come è , Infinito”
Huxley
desidera avere almeno un assaggio degli
stati elevati di coscienza descritti da
visionari come Blake, Swedenborg
o i mistici orientali.
Nella
mescalina trovò una possibile scorciatoia per aprire le porte della percezione.
La mescalina è un estratto della radice del peyote, un cactus messicano che da
tempi immemori viene mangiato e venerato dalle popolazioni locali grazie alle
sue proprietà enteogene.
La sostanza,
che al tempo non era proibita, inibisce la produzione degli enzimi che regolano
la fornitura di glucosio alle cellule cerebrali.
Il libro descrive le esperienze provate. Per Huxley l’esperienza della
perdita del senso di sé fu estremamente
liberatoria. Liberandosi temporaneamente dell’ego, riuscì a vedere il VERO MIRACOLO DELLA ESISTENZA, vide che poi ciò che sente l’individuo non è poi così
importante, che i pensieri di scarso valore e le pretese che ci riempiono di
solito la mente ammontano a nulla se
posti di fronte alla meraviglia dell’essere.
Ma Huxley si
reso anche conto che una apertura della
mente causata da sostanze chimiche può
essere solo temporanea , ma non visse per
assistere alla rivoluzione degli anni sessanta , periodo in cui questo
essenziale ammonimento venne dimenticato.
Il trattato
di Huxley e le innumerevoli conferenze,da
lui tenute nel famoso Esalem Institute affascinarono tutta una generazione e, per quanto quasi casuale, fu uno dei semi che diedero impulso a un
nuovo modo di essere e di vedere le cose.
I Doors,
leggende del rock californiano, presero il nome dal trattato di Huxley , come
pure la nascita del termine “ potenziale umano “
Il nostro
linguaggio ed il nostro modo di percepire la realtà sono stati plasmati dalla
necessita di sopravvivenza e per questo
ammette solo una realtà limitata, fa però parte della natura umana anche il bisogno di trascendere il normale
senso del sé e forse, in futuro, le porte della percezione saranno aperte per
tutti coloro che desiderano varcarle.
I concetti
di Huxley sono stati da spunto a molti approfondimenti su come liberarci dei condizionamenti della
mente che influiscono sulla nostra libertà
di essere, due tra tutti Ram Dass nel
suo “Sii qui ora” del 1971 e Eckhart
Tolle “ Il potere di adesso” 1998
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un solo acido a 21 anni,estate 1989,Roma,agosto.tanto a me non succede.non la perfidia del riflesso del solleone sull'acqua,a me indispetti la strafottenza delle rocce a strapiombo intorno consapevoli della loro eternità.immobili nella loro estatica esistenza,immobile io, lucido all'iperbole.ma libero dal continuo elaborare quotidiano.però perso l'io momentaneamente l'amigdala spruzzava come serpe.attacco di panico.la paura della paura.x sempre
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