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domenica 9 dicembre 2012

Al di là del materialismo Spirituale (1973)


Come difendersi dallo “ shopping spirituale”
di Chogyam Trungpa  1939/1987

"A volte il desiderio che spinge le persone ad essere spirituali è in realtà una brama di sicurezza"

“Al di là del materialismo spirituale” è nato sulla basa delle conferenze tenute tra il 1970 / 71 dal maestro buddhista Chogyam Trungpa.
Durate queste conferenze il maestro si rese conto che i suoi allievi nutrivano aspettative irrealistiche riguardo al cammino spirituale .
Pur dimostrando un sincero desiderio di verità,  la loro reale motivazione era quelle di sentirsi, in fondo, bene con se stessi.
Per chi ha  passato anni svolgendo pratiche spirituali, il libro può rappresentare una esperienza scioccante, in esso l’autore dimostra spietatamente come dietro i nostri tentativi di diventare individui spiritualmente  avanzati,  si celi invece il nostro ego.
In tutta la prima parte del libro il Maestro espone le trappole in cui si può cade credendo di essere sulla strada della illuminazione , nella seconda  descrive il vero cammino spirituale,  toccando concetti come le 4 Verità Nobili, lo Shunyata e il Bodhisattva.
Ma cosa intende per materialismo spirituale?
Il maestro risponde attraverso i concetti del buddhismo tibetano dei tre Signori del Materialismo, il signore  della Forma, il signore della Parola e il signore della Mente.
Il libro ci porta a scoprire se stiamo semplicemente cercando di rafforzare il nostro senso  di identità come persona  buona e spirituale  o se siamo veramente pronti ad aprirci al Tutto, a vedere cosa veramente c’è dentro di noi.
Ma come si può iniziare veramente a lavorare su se stessi ?
L’ego preferisce atti eroici, osserva Trungpa,  come andare in ritiro per una intera settimana o diventare vegetariani.
Esperienze come queste possono dare  una sensazione di euforia perché per un po’ si riesce a lasciare dietro di noi il nostro  vecchio sé negativo, ma alla fine l’euforia svanisce e ci ritroviamo nuovamente con noi stessi.
Solo quando ci si rende conto che il nostro ego controlla persino i nostri tentativi di perdere l’ego riusciremo a smettere di  inseguire l’aspirazione ad una qualche esperienza illuminante  e lasciare semplicemente che le cose  siano come sono.
Solo allora possiamo smettere di fare “ shopping spirituale” e decidere di lavorare veramente sulla persona che siamo.
Siamo sul vero cammino spirituale  quando riusciamo a ridere mentre un fedele zelante  o chi ha appena abbracciato una nuova religione tende a perdere del tutto il senso dell’umorismo.
Tutto diventa o bianco o nero perché pensano di avere trovato la via.
Il sollievo che provano queste persone deriva dal fatto di avere semplificato il mondo: non devono più accettare la realtà per quello che è ma possono vivere secondo una fede che li innalza al di sopra di tutto il resto.
La vera spiritualità è più ordinaria, addirittura noiosa. Il cammino spirituale, una volta intrapreso, non è niente di speciale. Si tratta semplicemente di vedere la vita cosi come è, senza le tante strutture mentali - convinzioni, teorie, fantasie di salvezza - che le costruiamo sopra.
Trungpa è  un ottimo scrittore, ha fondato molti centri di meditazione e istruzioni formative di grande successo in tutto il mondo ed è stata una delle principali figure  del buddhismo del XX secolo. Indipendentemente da quale possa essere l’opinione sul Trungpa persona, “Al di la del materialismo spirituale” rimane una pietra miliare non solo per la filosofia orientale ma nel campo del pensiero spirituale in genere.
Trungpa mette in guardia sul fatto che chi si sforza di raggiungere la spiritualità potrebbe finire per collezionare solamente una serie di  interessanti esperienze culturali, questo approccio realistico è certamente affascinante per tutti coloro che cerchino non semplici ispirazioni ma vere risposte in un mondo che offre migliaia di attraenti cammini ed esperienze spirituali, il libro di Trungpa  è come un faro che impedisce di arenarsi sulle rocce spirituali.

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